“Mamme Care”: il legame mamma-bambino passa anche attraversi i colori!

14 Ottobre 2019

Il rapporto tra mamma e bambino è una relazione che, fin dai primi mesi di gestazione, matura seguendo percorsi e traiettorie emozionali che hanno in sé la magia e il mistero dell’esperienza genitoriale. La parola bonding in inglese rimanda esattamente a questo tipo di relazione e sta a indicare l’insieme delle modalità relazionali e comunicative che intervengono tra mamma e bambino. Favorire la relazione fin dai primissimi giorni di attesa significa porre le basi per una conoscenza reciproca funzionale ad accogliere in maniera più consapevole l’arrivo di un figlio.
Nel corso del progetto “Mamme Care” si sono svolti alcuni incontri orientati al rafforzamento del bonding prenatale, vale a dire quella forma di attaccamento che si sviluppa mediante la comunicazione verbale e non verbale tra la mamma e il feto.

Di seguito il racconto degli operatori coinvolti in uno di questi appuntamenti speciali!

Questa mattina abbiamo incontrato le nostre due mamme, Lila e Carol, giunte rispettivamente a 30 e 28 settimane di gestazione. Ci siamo sedute in cerchio in compagnia di Arianna, psicologa, che ha voluto supervisionare la seduta. Dopo aver registrato le novità delle ultime settimane e gli esami di routine effettuati, abbiamo iniziato a parlare di quello che succede alla mamma e di quali progressi compie il bambino in questa fase della gravidanza. Ci avviciniamo alle ultime settimane, quelle che comportano una dose maggiore di fatica e stanchezza. Lila ha lamentato crampi notturni e la comparsa di un reticolo di capillari sulle gambe e Florinda le ha dato qualche consiglio per favorire la circolazione e alleggerire il peso sulle gambe: massaggio serale delle gambe, posizione sdraiata con le gambe sollevate, pediluvi rinfrescanti. Carol, che ha una grossa pancia, ha lamentato molto fastidio alla schiena, anche durante il riposo notturno. A lei abbiamo consigliato l’uso di cuscini posizionati sotto la pancia.

Abbiamo poi dato inizio all’attività del “belly painting”, la pittura con i colori atossici sulla pancia. Florinda ha spiegato che i bimbi percepiscono le sfumature cromatiche: i colori chiari e vivaci li eccitano, mentre i colori scuri li rilassano. È stata sempre molto attenta a chiedere quali colori Lila e Carol volessero usare, se sentissero a loro più congeniale l’uso dei pennelli o delle mani, se preferissero dipingere la propria pancia o quella della compagna. Nella prima parte del laboratorio le due donne hanno voluto procedere da sole, poi hanno chiesto anche la nostra collaborazione. Il risultato è stato molto divertente e coloratissimo! Lila e Carol hanno riferito di essere riuscite a rilassarsi un po’ e di aver provato belle emozione nel sentire muovere il proprio bimbo mentre seguiva il movimento del pennello che accarezzava il pancione.

Il belly painting si è dunque rivelato funzionale all’interno di un percorso di rafforzamento della relazione mamma-bambino. Una sorta di “carezza colorata” con la quale le mamme coinvolte hanno potuto trasferire ai propri bambini emozioni e sensazioni, sviluppando una forma di contatto intimo e profondo anche se il bambino non è ancora nato!